LINEA 1
Virgilio Sieni/Butterfly Corner h 21.30
Renzini & Giovannini h 22.00

 

LINEA 2
Kinkaleri h 22.30
Silvia Costa h.23.00

 

LINEA 3
Jacopo Jenna h 23.30
Claudia Catarzi h 24.00

 

LINEA 4
Kinkaleri h 00.30
Jacopo Jenna h 01.00

 

LINEA 5
MK h 22.00+h 23.00

 

 

 

CONTEMPORANEA FESTIVAL 15 riattiva la sua collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci e, in concomitanza con il Forum dell’arte contemporanea italiana, organizza nei suoi nuovi spazi espositivi il progetto Time to move, un’intera giornata dedicata alla danza con performance in sequenza delle compagnie più rappresentative del panorama italiano: Compagnia Virgilio Sieni insieme alla giovanissima compagnia Butterfly Corner ripercorre il viaggio della danza nelle epoche del corpo, Letizia Renzini & Marina Giovannini proseguono il lavoro sugli Slavery Tales e indagano il residuo del gesto, i Kinkaleri danno vita a una performance di trasmissione dell’alfabeto gestuale che dall’atto divulgativo diviene danza, Silvia Costa crea una performance che nasce come appendice temporale di un progetto fotografico, Jacopo Jenna utilizza la danza e il corpo come le parole dei rappers, restando lontano dai codici del ballo hip-hop, creando densità e frammentazione nel danceflow, Claudia Catarzi riscopre cosa il corpo da solo può restituire con la sua incondizionata onestà, lasciando che l’idea risieda nel movimento, MK sprofonda nella condanna della ripetizione attraverso l'ascolto di un paesaggio sonoro.

 

CONTEMPORANEA FESTIVAL 15 reactivates his collaboration with the Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci and, in in conjunction with the Forum dell’arte contemporanea italiana organizes in its new exhibition spaces the project Time to move, an entire day dedicated to dance with performances of the most representative Italian companies in sequences: Compagnia Virgilio Sieni with the young company Butterfly Corner travels through dance in the ages of body, , Letizia Renzini & Marina Giovannini continue the work about Slavery Tales and examine the remnant of the gesture, Kinkaleri generates a performance of transmission of the gestural alphabet that from didactic act becomes dance, Silvia Costa creates a performance that born as temporal appendix of a photographic project, Jacopo Jenna, uses dance and body as the rappers words, remaining far from codes of hip hop dance, creating density and fragmentation in the dance flow, Claudia Catarzi discover what body can return with his unconditional honesty, leaving the idea resides in movements, MK falls in the sentence of the repetition troughout the listening of a soun landscape.