MARTIN ZIMMERMANN (CH)

Hallo

25 / 09 | h 20.00 + 26 / 09 | h 19.30 | Teatro Fabbricone

biglietto / ticket 10,00 € (rid. 7,00 €)
durata / time 60’

 

Martin_Zimmermann

progetto, direzione, scenografia,coreografia e performance / concept, direction, stage design, choreography and performance Martin Zimmermann
drammaturgo/ dramaturgy Sabine Geistlich
sviluppo- scenografia, direttore tecnico del progetto/ development - stage design, technical project manager Ingo Groher
creazione del suono / sound creation Colin Vallon
direzione e assistente coreografo/ direction & choreography assistance Eugénie Rebetez
costumista/ costume design Franziska Born
disegno luci/light design Sammy Marchina
disegno del suono /sound design Andy Neresheimer
creazione – stage manager/creation - stage manager extra Roger Studer
creazione- stage direction /creation - stage direction Sarah Büchel
produzione/ production Verein Zimmermann & de Perrot

logo

 

 

Per l’ambientazione della sua più nuova creazione, Martin Zimmermann ha scelto una struttura a cornice, che si trasforma in un negozio-finestra; come uno spazio per mostrare una figura tragicomica guidata dal desiderio di diventare ciò che sembra essere. Una struttura apparentemente statica si rivela essere molto più dinamica , molto più fragile di un pensiero. Il performer prova ad adattarsi al sempre più fuori controllo mondo delle apparenze. Gli oggetti prendono vita e volano intorno alla sua testa, la magia inonda lo spazio, distruggendo il confine tra finzione e realtà. Martin Zimmermann è sul palco da circa 20 anni e con Hallo dimostra la stessa passione degli inizi di carriera. In Hallo, Zimmermann continua a cercare la sua via attraverso incessanti visioni e circostanze surreali. L’artista perde il contatto con la realtà, non riconosce il suo stesso riflesso nello specchio, si piega e diventa un altro oggetto sul palco. Il corpo esausto di Martin Zimmermann sviluppa via via un diverso e molto più pressante linguaggio del corpo. L’artista intrappolato nel suo stesso incantesimo e nella sua smodata passione, quasi cade ed è salvato soltanto dal suo assurdo umorismo.


 

For the setting of his newest creation, Martin Zimmermann has chosen a frame structure, turning it into a shop- window-like space to showcase a tragicomic figure driven by the desire to become what he appears to be. The staid, seemingly static framework turns out to be much more dynamic, much more fragile than one thought. The performer tries to adapt himself to the ever more out-of-control world of appearances. Objects come alive and fly around his head, magic overflows the space, obliterating the boundary between fiction and reality. Martin Zimmermann has been appearing onstage for about 20 years. With Hallo he demonstrates the same passion for performance that he had at the beginning of his career. In the calamity-riddled Hallo, Zimmermann keeps trying to work his way through incessantly new, surreal circumstances. He loses touch with reality, mistakes himself for his own reflection in the mirror, folds himself up and becomes another prop on the stage. Martin Zimmermann’s worn out body develops a different, more urgent body language. The artist, trapped under his own spell and his unbridled passion, nearly trips and is saved only by his off-the-wall humour.