d’après une histoire vraie
2 / 10 | h 21.30 | Teatro Metastasio
durata / time 70’
biglietto / ticket 10,00 € (rid. 7,00 €)
conception, choreography, scenography and costumes / regia, coreografia, scenografia e costumi christian rizzo
performance / performance fabien almakiewicz, yaïr barelli, massimo fusco, miguel garcia llorens, pep garrigues, kerem gelebek, filipe lourenço and roberto martínez
original music / musiche originali didier ambact and king q4
live music / musica dal vivo didier ambact and king q4
light design / disegno luci caty olive
artistic assistant / assistente artistico sophie laly
general manager / manager generale victor fernandes
sound manager / manager del suono frédéric peugeot
light manager and video / manager luci e video arnaud lavisse, samuel dosière
photo Marc Domage
2004, Istanbul.
Pochi minuti prima della fine della performance, dal niente, un gruppo di uomini irrompe sul palco, dando vita a una danza folkloristica molto breve, e dopo spariscono improvvisamente. Sono sovrastato da una profonda e arcaica emozione. Era la loro danza, o il nulla che avevano lasciato sparendo che mi aveva sopraffatto? Sebbene offuscata, questa sensazione è rimasta ancorata in me da allora. Il punto di inizio per questo nuovo progetto è stata la ricerca nel trovare cosa questo ricordo avesse lasciato in me. Accompagnato da otto ballerini e due musicisti, poiché la musica è una parte essenziale del progetto, ho cercato uno spazio dove movimento e la sua relazione con la musica giochi con le categorie di popolare e contemporaneo. Immagino una danza, che mentre parte da ricordi o da pratiche folkloristiche, si troverebbe attrito con il mio gusto per il fatiscente e il toccante, permettendo a ognuno di alzarsi elegantemente in piedi in presenza di altri o dentro il suo contatto immediato.
Christian Rizzo, giugno 2013
2004, Istanbul.
A few minutes before the end of a performance, out of nowhere, a group of men erupt on stage, break out into a very short folk dance, and then immediately disappear. I am overtaken by a deep and almost archaic emotion. Was it their dance, or the void they left after disappearing that overwhelmed me? Though hazy, this sensation has remained anchored in me ever since. The starting point for this new project has been the quest to find what this memory had left in me. Accompanied by eight dancers and two musicians, since the music is an essential part of the project, I’ve been looking for a space where movement and its relationship to music plays with the categories of ‘popular’ and ‘contemporary.’ I imagine a dance that, while taking its cues from memories of folkloric practices, would find friction with my taste for falling and touch, allowing each and everyone to stand gracefully in the presence of others, or within his/her immediate contact.
Christian Rizzo, giugno 2013