Nel novembre 2011 si tenne a Castiglioncello un raduno di artisti della scena. Un po' da tutta Italia ci riunimmo intorno alle confessioni poetiche di un piccolo gruppo di artisti che possiamo serenamente definire "maestri".
Quell'incontro, quel grande "buco nell'acqua" come mi piacque definire, ci confermò una necessità:
molti artisti della scena italiana, sentono l'esigenza di condividere alcuni dubbi e domande di ordine poetico e teorico.
Sentono il bisogno di addentrarsi in questioni e temi che hanno radice nel profondo della propria arte.
Desiderano parlare e sentir parlare del "lavoro" e non tanto delle "condizioni" in cui il lavoro si dibatte.
Ormai già una trentina d'anni fa, interrogato sul ruolo e la funzione dell' uomo di teatro, Carlo Cecchi ebbe a dire che non è più tempo di attori istintuali, naif, privi di conoscenze teoriche e di un proprio, consapevole pensiero sul teatro.
Sono d'accordo.
La formazione di un attore dovrebbe passare attraverso la conoscenza e lo studio di tutto lo scibile umano!
E se questo è troppo allora proviamo almeno con la conoscenza della nostra arte.
Ma ogni arte andrebbe considerata e indagata in stretta connessione con le altre arti.
Sono convinto che l'intelletto sia uno degli strumenti più importanti di cui un attore dispone.
Il pensiero va alimentato ed esercitato almeno tanto quanto il corpo.
Ecco dunque un nuovo corso di incontri.
(Primo) Pubblico raduno degli artisti della scena.
Ecco che alcuni artisti si riuniscono nuovamente a Prato per dar voce al loro pensiero poetico, per rivelare l'intimo del loro fare artistico.
Intorno a questi, tutti gli artisti della scena e operatori del settore sono invitati a far quadrato (o cerchio!) per condividere, ascoltare, intervenire.
Quest'incontro ha un titolo:
"Punctum" e tempo. Dalla Fotografia alla scena.
Ho sempre trovato anomalo e, nello stesso tempo, sensatamente ardito l'accostamento diretto che R. Barthes fa tra "fotografia" e "teatro".
E' un concetto che mi sento di condividere ma che vorrei provare a chiarire discutendone con qualche amico.
Nel caso specifico vorrei farlo con
Nicola Bruschi (scenografo)
Azzurra D'Agostino (poeta)
Patrizio Dall'argine (attore-pittore)
Patrizio Esposito (fotografo)
Piero Giacchè (antropologo)
Attilio Scarpellini (critico teatrale)
C. Morganti
I’ve always thought that the connection between “photography” and “theatre”, made by R.Barthes, was anomalous and at the same time, very bold.
I need to share this concept, but I would also try to make it clear, talking about it with some friends.
I’d like to do it with:
Nicola Bruschi (scenographer)
Azzurra D’Agostino (poet)
Patrizio Esposito (photographer)
Piero Giacchè (anthropologist)
Attilio Scarpellini (critico teatrale/ theatre critic)
C. Morganti
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