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UNA RASSEGNA CON LE VOCI DEL NOSTRO TEMPO
La stagione del Teatro Metastasio riparte con il Festival Contemporanea: dieci anni di esperienze con la creatività e con la scena. La nuova scena, perlopiù. Quella che deve sollecitarci e incuriosirci più di tutte le altre rappresentazioni. Che deve ridestare negli operatori di teatro e negli spettatori la voglia di ricerca. Di innovazione. Due temi che, più di tanti altri, nel nostro paese sono spesso lasciati in secondo ordine.
La posta è davvero alta, ma in un momento di così grave disattenzione nei confronti della cultura italiana, non potevamo tralasciare il nostro impegno: quello di essere testimoni di un dialogo che non intende interrompersi, ma vuole piuttosto testimoniare che ancora una volta, qui, la cultura ha una voce che non si può né si deve spegnere.
Fra i tanti nomi presenti nel repertorio del Festival, tutti di notevole interesse, ce n’è uno che è leggenda da anni: quello di Eugenio Barba, quello di un teatro che per decenni ha mandato in Europa e nel mondo segnali di grande forza creativa, e nello stesso tempo ha mantenuto quel rigore e quell’impegno scenico necessari a una struttura millenaria com’è il teatro per non perdere il suo ruolo. Per non perdere di vista il filo conduttore che ne fa per eccellenza il ‘narratore del suo tempo’. Il testimone delle epoche che si susseguono e spesso, ormai compresse in un tempo e uno spazio sempre più veloce, si accavallano. Si confondono e ci confondono.
Il teatro è voce di gente che va. È il racconto sotto la luna degli instancabili nomadi del Karaqum. Ed è voce di chi, immobile, attende il tempo che passa, ingannandolo con storie a più voci davanti al fuoco, come uso nelle sedentarie popolazioni Mo degli altopiani cino-vietnamiti. Ed è voce feroce e meravigliosa a un tempo di un Occidente che corre a capofitto un giorno dopo l’altro verso l’altrove. E da sempre racconta questa corsa sulle scene di un teatro: sia questo dell’Attica del V secolo, o della New York del XXI.
Il Festival Contemporanea si inserisce con forza in questa realtà in continuo divenire, in questo impegno del coinvolgere il mondo nel regno della parola, come sostiene Hans Magnus Enzensberger. Non solo: ne è anche un convinto portavoce. E il Metastasio, Teatro Stabile della Toscana, è orgoglioso di tessere questa tela che intreccia le voci più interessanti di questa creatività, aprendo la sua stagione.
Umberto Cecchi /
Presidente del Teatro Metastasio
A REVIEW WITH THE VOICES OF OUR DAYS
The season at Teatro Metastasio starts again with Contemporanea Festival: ten years of experience with creativity and with scene. A new scene, mostly. One which must stimulate us and rouse our interest more than any other representation. One which must reawaken the will to research in theater operators and spectators. The will to innovation. Two issues which are considered second, more than any others.
The stakes are really high, but in a moment of such gross inattention towards the Italian culture, we could not forget about our commitment: being the witnesses of a dialogue that does not intend to stop, but rather testify once again, here, that culture has a voice that cannot be nor must not be set aside.
Among the many really important names on the Festival’s list, there is one which has been a legend for years: it is Eugenio Barba’s, about a theatre which has been sending signs of great creative strength to Europe and to the world for decades and that, at the same time, has maintained the scenic strictness and commitment needed in a millenary structure such as the theatre in order not to lose its role. In order not to lose sight of the leading wire that makes it the 'narrator of his time' par excellence. The witness of all ages following one another and often compressed into a time and in an increasingly fast space, overlapping one another.
The theater is a voice of people going. It is the story of the tireless nomads of Karaqum recounted under the moonlight. It is the voice of those who stand still, waiting for time to go by, whiling it with lots of stories told in front of the fire, as used in sedentary Mo populations of the Sino-Vietnamese highlands. And it is a fierce and beautiful voice in a time of a West that heads straight one day after another towards somewhere else. It always been telling about this race towards a theatre stage: either about V century Attica, or XXI century New York .
Contemporary festival becomes part of this reality which is constantly changing with its strenghth, part of this commitment in involving the world in the reign of the word, as supported by Hans Magnus Enzensberger. Not only that: he is also a firm spokesman. And Metastasio, Tuscany’s permanent company, is proud to weave this net that mingles the most interesting voices of this creativity, as it opens the season.
Umberto Cecchi /
President of Teatro Metastasio
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UNA PARTENZA A TUTTA FORZA
Il Teatro Metastasio Stabile della Toscana ha deciso, in questi tempi difficilissimi per la cultura e nonostante le enormi difficoltà economiche in cui si trova, tutte dovute alla politica dei tagli, non di diminuire ma di rafforzare la propria progettualità.
E lo sta facendo grazie all'aiuto e ai personali sacrifici di grandi artisti italiani e stranieri e all'impegno indefesso dei suoi programmatori.
Abbiamo pensato che niente di meglio vi fosse per la città e per la regione che anticipare l'apertura della stagione situando Contemporanea, il nostro glorioso Festival, in una posizione che potrei definire "di fuoco d'artificio culturale".
Abbiamo bisogno all'inizio di stagione, ci siamo detti, di una sorta di "bombardamento positivo", che metta di nuovo la cultura al centro dell'attenzione del territorio rifiutando una volta per tutte il ruolo tonico di "corredo" che spesso la classe politica le affibbia.
Per questo abbiamo identificato in Contemporanea un'arma ideale per portare avanti questo discorso e, praticamente, le abbiamo affidato il compito di restituire alla cultura il ruolo che le spetta, quello di essere ragione e necessità primaria della vita cittadina e regionale affidandole l'apertura della stagione.
La cultura è un’urgenza e noi lo vogliamo dire chiaro e tondo, a voce alta, proprio nel momento in cui la stagione degli spettacoli sta per riprendere in tutta Italia tra enormi difficoltà.
Come lo affermiamo? Ecco, così, "bombardando" il nostro territorio con un fuoco d'amore intenso: dal 23 settembre all’8 ottobre, in poco più di 15 giorni di Festival saranno presenti a Prato 22 compagnie che presenteranno 24 spettacoli in 78 rappresentazioni.
Gli spazi coinvolti sono 9: il teatro Metastasio, il Fabbricone, il Magnolfi, il teatro Fabbrichino, Officina Giovani, Palazzo Vaj, Piazza Santa Maria in Castello e lo spazio La Gualchiera a Montemurlo.
Impossibile elencare tutti i mervagliosi artisti che partecipano a questo Festival perché sono più di 70 e vanno da Lisbeth Gruwez/Voetvolk a Oskar Gòmez Mata per arrivare al finale con il grande Eugenio Barba. Tanto per fare degli esempi.
Questa "partenza a tutta forza" della stagione teatrale - e siamo i primi fra gli stabili italiani a riaprire i battenti con non poco anticipo - vuole riaffermare con forza che ci siamo.
Siamo qui sicuri che abbiamo bisogno di cultura, quanto di pane.
Paolo Magelli/
/ direttore del Teatro Metastasio
FULL SPEED START
As these really difficult times for culture go by and in spite of its straitened circumstances, all do to political cutbacks, Teatro Metastasio Stabile of Tuscany has decided not to decrease, but to increase its planning quality .
And it is doing this thanks to the help and personal sacrifices of great Italian and foreign artists and to the commitment of its indefatigable programmers.
We thought there was nothing better for the city and for the region, but to anticipate the opening of the season with Contemporanea, our glorious Festival, in a position which I would define as a "cultural firework".
We said that to start the season, we would need some sort of "positive bombing ", to put culture once again at the center of the territory’s attention, refusing that tonic role of “the set” which is often given to it by the political class.
For this reason we saw an ideal weapon in Contemporanea for carry on in this matter, so we practically entrusted it with a duty, that is giving back culture the role it deserves, which means being reason and primary need for civic and regional life and relying on it for the opening of the season.
Culture is an urgency and we want to say this plainly and out loud, precisely as the show season is about to start again all over Italy with great difficulties.
How do we do this? Well, by "bombing" our territory with an intense fire of love: from September 23 to October 8, in little more than 15 Festival days, in Prato, there will be 22 companies that will present 24 shows in 78 representations.
9 spaces will be involved: teatro Metastasio, Fabbricone, Magnolfi, teatro Fabbrichino, Officina Giovani, Palazzo Vaj, Piazza Santa Maria in Castello and the La Gualchiera space in Montemurlo.
It is impossible to list all the wonderful artists who will take part in this Festival since there are more than 70, starting from Lisbeth Gruwez/Voetvolk, Oskar Gòmez Mata up to the final one, Eugenio Barba. Just to cite someone as an example.
This "full speed start" of the theatrical season – and we are the first among Italian permanent theatres to open its doors in advance again - is a way to confirm that we are really there.
We are sure we need culture, as much as we need bread.
Paolo Magelli /
director Teatro Metastasio
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CONTEMPORANEA FESTIVAL '11
Qualche tempo fa le cronache riportavano la storia di un piccolo villaggio di pescatori della costa nord-orientale del Giappone colpito dallo tzunami. Il vecchio sindaco, scomparso da molti anni, iniziò alla fine degli anni ‘70 la costruzione di una grande opera muraria per proteggere il paese da eventuali maremoti. I lavori durarono a lungo e furono contrastati sia da politici avversari che dai cittadini, poiché ritenevano la costruzione eccessiva per dimensione e forse inutile, sicuramente troppo costosa. “Anche se c'è ostilità, abbiate fiducia e finite ciò che avete cominciato”, disse il sindaco, “vedrete, alla fine la gente capirà”. Quell’opera muraria ha protetto il paese dall’onda anomala che lo ha colpito nel marzo 2011, salvando i 3000 abitanti, unico centro abitato sopravvissuto. Oggi i cittadini celebrano il suo ex sindaco lungimirante.
Nel disagio crescente dei nostri tempi, difficili e ostili specialmente in ambito culturale, la storia del piccolo villaggio giapponese diventa un appello, seppur solo per sentimentale richiamo, ad un rigore etico e civile, un monito per alzare lo sguardo e guardare lontano, un’azione preventiva di protezione verso il futuro.
Contemporanea Festival si caratterizza da oltre dieci anni per la sua attenzione alle diverse pratiche creative, per la cura attenta dei giovani artisti e dei loro percorsi produttivi, per il dialogo costante con artisti provenienti da diverse generazioni con molteplici visioni poetiche, per l’ospitalità di tutti quei formati diversificati che oggi compongono l’interdisciplinarità della scena; un luogo privilegiato per le arti della scena che interpreta e riunisce importanti produzioni nazionali ed internazionali.
Contemporanea Festival ‘11 vuole strutturarsi come progetto in cui confluiscono intuizioni, tracce e risultati di percorsi che attingono ad una rete di relazioni del territorio esteso, trovando riferimenti tra le diverse competenze artistiche e organizzative. Un sistema organico, consapevole, di radicamento delle esperienze produttive e di spargimento conseguente delle azioni progettuali.
Il Teatro Metastasio Stabile della Toscana ridisegna in questa stagione un nuovo ruolo del progetto come festival autunnale d’apertura delle attività del teatro, conferendogli una posizione di rilievo e aprendo un nuovo corso al contemporaneo come spazio ricettivo per la creatività, capace di alimentare nuovi processi.
Questa nuova posizione e la storia passata ci spingono oggi sempre di più alla cura rigorosa delle diverse azioni, con una domanda costante sulla responsabilità politica del lavoro artistico come salvaguardia del nostro futuro culturale.
Edoardo Donatini / direttore artistico Contemporanea Festival
CONTEMPORANEA FESTIVAL ‘11
Sometime ago news channels reported the story about a small fishermen's village in the northeastern coast of Japan which was hit by the tsunami. At the end of the 70s, the former mayor who had passed away many years before, started the construction of a great building work to protect the town from eventual seaquakes. Works went on for a long period and were opposed by both political opponents and citizens as they were considered excessive in terms of dimension and perhaps useless, definitely too expensive. “Even if you suffer hostilities, be confident and finish up what you have began”, said the mayor, “you'll see that, in the end, people will understand”. That building work protected the town from the rogue wave which hit it in March 2011, saving the lives of 3000 inhabitants, the only center surviving it. Today citizens celebrate their town’s former farsighted mayor.
In these more and more troubled, difficult and hostile days for the cultural environment, the story of the small Japanese village is considered an appeal to an ethical and civil discipline, a warning for looking up and around ourselves, a preventive action towards the future.
For over 10 years Contemporanea Festival has distinguished itself for its attention to the different creative practices, for taking care of young artists and their productive paths in a detailed way, for its constant dialogue with artists belonging to different generations with multiple poetic visions, for welcoming all those different formats which nowadays make up the interdisciplinarity of the scene; a privileged place for the arts of the scene which interprets and gathers important national and international productions.
Contemporanea Festival ‘11 is intended to be structured as a project where intuitions, traces and path results meet and gather information from a network of relations concerning the extended territory, finding references among several artistic and organizational authorities. An acquainted organic system, based on permanent productive experiences and consistent spreading of planning actions.
In this season Teatro Metastasio Stabile of Tuscany is redesigning a new role for the project as an opening autumnal festival for the theater's activities, granting it a prominent position and opening a new course to the contemporary as a receptive for creativity, which is able to feed new processes.
This new position and the past history drive us more and more towards a strict cure for the different actions, with a constant question on the political responsibility of the artistic work for the protection of our cultural future.
Edoardo Donatini / art director Contemporanea Festival
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