24>27.9.2011
Officina Giovani, h 22.30
durata / time 20'
numero limitato, si consiglia la prenotazione
limited seats, booking is recommended


ALVEARE VOL. I
COMPAGNIA DELLO SCOMPIGLIO E AZUL TEATRO
ATTO SEMPLICE
  ALVEARE - percorsi performativi / performative events
  ATTO SEMPLICE

una composizione di / a composition by Cecilia Bertoni, Carl G. Beukman e / and Serena Gatti
regia, scene e raccolta testi / direction, set and text collection Cecilia Bertoni
performer Serena Gatti
musiche, suoni e rumori / music, sounds and noises Carl G. Beukman
scene / set Cecilia Bertoni con / with Serena Gatti
luci / lighting Cecilia Bertoni con / with Paolo Morelli
costume / costume Rosanna Monti
collaborazione tecnica / technical collaboration Associazione Imagine
ufficio stampa / press office Giovanna Mazzarella
una produzione / a production Associazione Culturale Dello Scompiglio
in collaborazione con / in collaboration with Azul Teatro
foto / photo Cecilia Bertoni

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Atto Semplice è una performance di teatro fisico, un atto tragicomico che ruota intorno al risveglio, allo svelamento, alla relazione fra immobilità e azione, indifferenza e partecipazione.
Nello spazio statico 1 piedistallo, come fosse un’isola. Una donna immobile, forse una statua, in ascolto. Pupazzi meccanici, incantati e indifferenti nel loro inesorabile ripetersi. Bambolotti cristallizzati in pose. Farfalle. Voci che ipotizzano la libertà.
La donna riscopre il suo corpo vivo, e tutte le sue parti nascoste, dimenticate, alienate, risvegliando la visione che la anima. L’azione la riporterà nel tempo e nello spazio. Presente, semplice e poetico.
La performance è in 2 versioni: una in bianco, che crea un’atmosfera più intimista, e una in tricolore.

Atto Semplice (Simple Act) is a physical theatre performance, a tragicomic act that revolves around awakening, unveiling, and the relationship between immobility and action, indifference and participation.
In a static space 1 pedestal, like an island. A woman, immobile, perhaps a statue, listening. Mechanical dolls, bewitched and indifferent, relentlessly repeat themselves. Baby dolls crystallized in poses. Butterflies. Voices that hint at freedom.
The woman discovers her body is alive again, and all its hidden parts, forgotten, alienated, rousing the vision that animates her. The action brings her back to time and space. Present, simple and poetic.
The performance is in 2 versions: one in white, which creates a more intimate atmosphere, and one in tricolour.

 

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