24>27.9.2011
Officina Giovani, h 22.30
durata / time 15'
numero limitato, si consiglia la prenotazione
limited seats, booking is recommended

ALVEARE VOL. I
inQuanto teatro
MONSTRUM
Nil admirari secondo frammento

  ALVEARE - percorsi performativi / performative events
  MONSTRUM

PREMIO SCENARIO 2011 | menzione della giuria/jury mention

uno spettacolo di / performer by inQuanto teatro
con / with Floor Robert, Giacomo Bogani, Matteo Balbo, Andrea Falcone
drammaturgia / dramaturgy Andrea Falcone
assistenza tecnica / technical assistant Giulia Broggi
consulenza stilistica / stylistic consulting Maria Sole Vannetti
scene, luci e costumi / scene, light and costume inQuanto teatro
produzione / production inQuanto teatro
coproduzione / co production Operaestate Festival Veneto
in collaborazione con / in collaboration with Kinkaleri

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Tutto ciò che appare e genera scompiglio, che non va per il verso giusto, che riaffiora dopo essere stato messo a posto - sotto un sasso, in un libro, oppure al cimitero - tutto questo è un mostro. Quando si mostra, il mostro getta un sasso nel mare calmo della vita sicura. Si aggiunge e toglie il senso a un elenco già pieno dei cose inventate, descritte e immaginate.
Monstrum è il secondo frammento di Nil admirari; Nil admirari significa: non stupirsi di niente. L'età in cui viviamo si basa sul presupposto che tutto sia riproducibile. Copia persone, tempi e cose che non sono lei e guadagna la sua identità; qualcosa di mai visto, eppure niente di cui meravigliarsi.

Everything which appears and creates caos, that does not go according to plan, that resurfaces after having been tucked away into its place – under a stone, forgotten between the pages of a book or put to rest in the grave yard- all this is a monster. When it shows itself, the monster throws a stone into that still pond of secure life. It adds itself and replaces the sense of that already filled-out list of things invented, described and imagined.
Monstrum is a fragment of Nil admirari. Nil admirari means “to be astonished at nothing”. The age we live is based on the principal that everything is reproducible. It copies people, times and things which it does not own, and thus becomes itself; something never before seen, yet nothing to be amazed by.

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