24.5 > 27.5 2010
ALVEARE VOLUME I
Officina Giovani, h. 22.30
numero limitato, si consiglia la prenotazione /
limited seats, booking is recommended
biglietto / ticket 7,00 € (rid. 5,00 €)
spettacolo in lingua inglese / performance in english
LA ZAMPA (F)
REQUIEM
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coreografi / choreographers Magali Milian & Romuald Luydlin
performers Magali Milian, Romuald Luydlin, Marc Sens
chitarre / guitars Marc Sens
fonica / sound control Valérie Leroux
disegno luci / light design Pascale Bongiovanni
sculture / sculpture-prothesis Anne Leray
testi / texts Cazey
photo ERIK DAMIANO
produzione esecutiva / executive producer Compagnie La ZAMPA
coproduzione / co-production Théâtre de Nîmes, l’Estive-Scène Nationale de Foix et de l’Ariège, Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee (Firenze - Italia), Scène Nationale d'Albi
con il supporto di / with support of DSN-Dieppe Scène Nationale, Scène Nationale d'Albi, Ville de Tournefeuille, Teatro Metastasio Stabile della Toscana (Italia), La Ferme du Buisson Scène Nationale de Marne-la-Vallée, Culture Programme of the European Commission, project ‘Focus on Art and Science in the Performing Arts’
La Zampa è sostenuta da / receives support of Ministère de la Culture et de la Communication/Direction Régionale des Affaires Culturelles Midi-Pyrénées (Aide aux Compagnies), Région Mid-Pyrénées (Convention triennale), Conseil Général de l’Ariège (Aide au projet) and Ville de Pamiers
Quando il corpo manda pochi segnali o non ne manda quasi del tutto, diventa un vuoto che ci spaventa. E’ una proiezione. E' una tregua, visto che permette di far emergere fantasie a limiti, certamente è una forma radicata di resistenza.
Un altro sentimento che si prova in un requiem è la sua lotta per una percezione più ampia e fluida.
Quale preghiera per il resto del corpo, il requiem raccoglie sufficiente risonanza e potenza per permettere di arrivare con successo da questo mondo al successivo.
Il Requiem è un cambiamento, un cambiamento di rotta. La musica si integra e ti distrugge per riscrivere il corpo.
Ci incontriamo nuovamente con il chitarrista Marc Sens. La sua musica è dura, ipnotica e potente. Il suo lavora chiede la partecipazione del corpo, per raggiungerlo e scriverlo quando lo raggiungiamo. Ci incontriamo per esplorare il gonfiore e la distorsione del corpo – superficie eterna erogena – nel suono.
When the body sends out few or no signals, it turns into an emptiness which horrifies us. It is a projection. It is a truce. The truce, inasmuch as it brings together fantasies and limits, certainly it is a deep-rooted form of resistance.
Another feeling that we get in a requiem is its striving for a broader and more fluid perception.
As a prayer for the rest of the body, the requiem gathers sufficient resonance and power to successfully arrive from this world to the next.
The requiem is a shift, it hauls itself up. The music incorporates and tears you out to rewrite the body.
We meet with the guitarist Marc Sens again. His music is harsh, hypnotic and powerful. His work demands the involvement of the body, to reach it and write it as we seize it. We are meeting to explore the swelling and the distortion of the body - eternal erogenous surface - in the sound.
Magali Milian & Romuald Luydlin
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